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XXIV 30.

Sir A. Paget, Ambassadeur d'Angleterre à Rome, au Comte

Granville.

15 Décembre, 1882.

Me référant à ma dépêche immédiatement précédente, j'ai l'hon neur d'informer Votre Seigneurie que, dès que j'ai pris connaissance et donné copie à M. Mancini de la dépêche de Votre Seigneurie, du 11 courant, ayant trait à une Conférence sur les questions connexes à la navigation du Danube, j'ai donné lecture à Son Excellence de la dépêche de Votre Seigneurie du 11 courant, relative à l'admission de la Roumanie à cette Conférence.

Quand j'eus terminé, Son Excellence me répondit qu'elle admettait le juste principe de ne décider aucune question sans que la Puissance immédiatement intéressée eût l'occasion d'exprimer ses vues sur cette question. Cependant, on pourrait objecter que, étant donné que le Traité de Berlin embrassait un nombre de questions concernant les intérêts de plusieurs Puissances, l'admission de la Roumanie à la Conférence projetée sur le même pied que les Puissances signataires du Traité serait de nature à créer un précédent, qui aurait ses inconvénients pour les délibérations futures. Cependant, M. Mancini a dû admettre que la Roumanie, étant déjà représentée dans la Commission Européenne, se trouvait placée dans une situation exceptionnelle et spéciale au sujet de sa demande à être représentée à cette occasion et que, pour ce motif son admission à la Conférence proposée ne présenterait pas l'in, convénient auquel il avait fait allusion.

Son Excellence ajouta qu'elle se mettrait en communication avec les autres cabinets à ce sujet et qu'elle me donnerait sa réponse le plus tôt possible. J'ai cru comprendre que si les autres Puissances ne faisaient pas d'objections, le Gouvernement italien n'en soulèverait aucune.

Sur sa demande, j'ai laissé à M. Mancini copie de la dépêche précitée de Votre Seigneurie.

Paget.

Danube. 7518.

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XXIV - 31.

Le Ministre des Affaires Etrangères d'Italie au Chargé d'Affaires à Londres.

17 Décembre, 1882.

L'ambasciatore britannico nel darmi comunicazione della cir

colare di S. E. il conte Granville accennata nell'altro mio dispaccio che reca la stessa data di questo, rimettevami pure copia di una seconda circolare del nobile lord, concernente l'eventuale ammissione della Rumania ai lavori della Conferenza. Qui ne acchiudo un esemplare.

In questa nuova circolare, pur riconoscendosi che la Rumania, per non esser stata parte contraente nel trattato di Berlino, non potrebbe in diritto pretendere di essere ammessa ad una Conferenza indetta allo scopo di interpretare od eseguire articoli di quel trattato, e pur dichiarandosi di non volere, in guisa alcuna, pregiudicare le decisioni delle Protenze riunite a Congresso, si fa conoscere come il Governo di S. M. la Regina vedrebbe ben volentieri che la Rumania fosse invitata dalle Potenze riunite a Londra, a prender parte, mercè un suo rappresentante, e in condizioni di parità, alle loro deliberazioni.

Nel ricevere questa comunicazione, mi espressi con sir A. Paget nel senso che il Governo del Re, per conto proprio, nulla aveva da opporre all' ammissione della Rumania alla Conferenza ed anzi riconosceva in massima il fondamento giuridico della domando, inquatochè, da un lato, era equo che nella tratazione di una questione avessero voce le parti che erano immediatamente interessate nella questione stessa, - la qual cosa, del resto, era stata anche riconosciuta dal Congresso di Berlino nello ammettere, coll'articolo LIII del trattato, una rappresentanza rumena nel seno della Commissione Europea, - mentre, dall'altro lato, il ben definito oggetto della Conferenza che stava per radunarsi, e il particolarissimo titolo pel quale la Rumania sarebbevi accolta, avrebbero sempre impedito che, in occasione di altri congressi dell'Europa per scopi generali, potesse una concessione, come questa, affatto transitoria e speciale, formar precedente a favore di stati non compresi nel novero delle grandi Potenze.

Comunque sia, ho soggiunto a sir A. Paget che su tale argomento io desiderava anzitutto di pormi in rapporto cogli altri gabinetti.

Gradisca, etc.

Mancini.

XXIV - 32.

Le Ministre des Affaires Etrangères à Rome aux Représentants d'Italie à Berlin, Bucarest, Constantinople, Paris,

Pétersbourg et Vienne.

17 Décembre, 1882

Qui acchiudo copia di un dispaccio che oggi stesso diressi all'Incaricato d'affari in Londra circa l'opinione e la raccomandazione espresse, in una seconda circolare, da lord Granville per l'ammissione della Rumania alla divisata Conferenza per gli affari danubiani.

Da quel mio dispaccio Ella potrà desumere quale sia, a tale riguardo, il nostro pensiero. Desidererei però conoscere l'avviso degli altri gabinetti, e La pregai, quindi, con apposito telegramma di volermi procurare sollecite informazioni sul modo in cui codesto Governo consideri questo particolare soggetto.

Gradisca, etc.

Mancini.

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