Imej halaman
PDF
EPUB

Andianne innanzi tutta dua a Tobbia,
E Sarra tua diletta e cara sposa
Verrà a bell' agio con sua compagnia.
L' animo di Tobbia non si riposa
E dubita al tornar tuo tuttavia,
E come giunto in casa tu sarai
In ginocchioni a Dio laude darai.

E fatto questo pigliera' del fiele,
El qual ti feci del pesce serbare,
E come buon figliuolo, a Dio fedele,
Agli occhi al padre tuo lo va' a fregare,
E leveraglí sua pena crudele,

Chè 'l grande Dio lo vuol rimunerare;
El lume suo riarà subitamente
Perchè gli è stato a Dio ubbidïente.

ANNA madre di Tobbiuzo andando a spasso in su uno monte per vedere se Tobbiuzo tornava, e vedendo il cane, corre a Tobbia col cane in collo, e dice:

Tobbia, fa' festa, e rendi laude a Dio
Perchè buone novelle ti so' dire,
Che dalla lunga el tuo figliuolo e mio
Col suo compagno ho veduto venire.
TOBBIA risp.: O donna, quante volte t'ho detto io

Che Dio non lascia e' suoi fedel perire?
Renditi in colpa e chiedi perdonanza
Del tuo parlar, pien di tanta arroganza.

Tobbiuzo e l'Angiolo giunti a Tobbia, TOBBIUZO si inginocchia

e dice al padre:

Salviti Idio, o padre mio dolcissimo,
Rallegrati e fa' festa, i' son tornato:
Cagion del mio compagno fedelissimo
Che sano e salvo a te m'ha ritornato;
E rendi laude al Signor potentissimo
Che non ha e' suo' fedeli abbandonato;
Buone novelle ti so dir Tobbia,
E cosi a te, o cara madre mia.

Tobbiuzo frega il fiele agli occhi di Tobbia, e TOBBIA ralluminato dice:

Chi potre' ma render laude al Signore
Di tanto benefizio e tanto dono?

Dolce figliuol, conforto del mio cuore

Quanto felice in questo giorno sono!
Non ha guardato a questo peccatore
Idio del ciel, troppo pietoso e buono;

Perdonami, Signor giusto e verace,
E fa'del servo tuo ciò che ti piace.
TOBBIUZO risp.: Con mille lingue dir non potre'mai
El gaudio e la letizia sento drento.
Padre che tanta pena portata hai,
Oggi è la fine d' ogni tuo tormento.
El resto che nel mondo viverai
Dolce mio padre, tu sarai contento;
Ristoreratti Idio per sua clemenzia
Veduta la tua buona pazïenzia.

TOBBIA risp.: Quanto è folle colui che pon la speme
In questa cieca e miserabil vita!

E più folle è colui che Dio non teme
E non ricorre alla bontà infinita!

Duo magni gaudi io sento drento insieme,
E gran conforto ha l'anima smarrita;
L' uno è ch' i' vego el ciel, dove gli è Idio;
L'altro che se' tornato, o figliuol mio.
Risp. TOBBIUZo: Non ti potre' contare i gran servici
Che fatto m'ha costui, più che fratello;
Fra l'altre grazie, doni e benefici
E' m'ha riscosso e' danar da Gabello.
Per sua virtù noi siam tutti felici,
E' mi condusse in casa di Raguello
E hammi dato Sarra per mia sposa,
E fatto m'ha suo erede d'ogni cosa.

Costui è sopra ogni altro amico buono,
Costui ci ha dal demonio liberati:
Per sua virtù tornato salvo sono,
Per lui siam tutti ricchi diventati ;
Questo è stato dal ciel troppo gran dono,
Noi siamo a Dio per lui troppo obbligati:
Dal pesce lui e'mi campò del fiume,
E ora a te, padre, ha renduto el lume.

Questa è Sarra, mia donna, o padre mio,
Figliuola di Raguel, com' io t'ho detto,
E è piaciuto al nostro eterno Idio
E al compagno mio sano e perfetto.

Risp. TOBBIA: Molto lieto e contento ne son io,

Figliuol mio dolce, che sia benedetto:
E tu, savia, gentil, figliuola mia
Per mille volte ben venuta sia.

Risponde TOBBIUZO:

Padre, che darem noi per pagamento
Al mio compagno fratello Azaria,
Che m' ha condotto sano a salvamento,
E fatto m' ha si buona compagnia?
Tutte le gemme, l'oro e l'arïento
Che son nel mondo, o padre mio Tobbia,
Non lo potrebbon sodisfare a pieno:
E però, padre mio, che gli dareno?

TOBBIA si volge all' Angiolo e dice cosi:

Noi conosciam, figliuol caro e diletto, Ch' e' benefici e don che fatto ci hai Come compagno e amico perfetto, Non ti potremo intero pagar mai. Intendi el mio pensiero e'l mio concetto: La metà d' ogni cosa prenderai, Tutto 'l tesor ch' ha recato Tobbia Noi siam disposti che tuo mezo sia. Trovati tutti e' tesori, l' ANGIOLO dice a Tobbia: Padre e fratel, benedite il Signore Il quale è giusto Dio onnipotente; Amatelo e seguitel con timore, E farete palese a ogni gente Che delle grazie lui sol è datore E ora inverso voi stato è clemente; Egli ha fatto con voi pace e concordia, Egli è fontana di misericordia.

L' ANGIOLO seguita:

Quando al Signore con lagrime oravi,
Io le portavo innanzi al suo cospetto;
Le limosine tante che tu davi
Per amor del Signor con puro effetto,
Gl' infermi e incarcerati visitavi,
E seppellivi e' morti con diletto,
Sono state cagion ch' i' son venuto
A dare a te e al tuo figliuolo aiuto.

Sappiate certo ch' i son un de' sette
Il quale sto dinanzi al tron superno,
E per l' opere tue giuste e perfette

A gran pietà si mosse il Padre Eterno,
E per commessione Idio mi dette

Ch' i' fussi al tuo figliuol guida e governo;
Sappiate che Raffaello è il nome mio:
Ora vi lascio, e vonne in cielo a Dio.

L' Angiolo Raffaello finito il suo parlare sparisce, e viene l' ANGIOLO' e da licenzia al popolo:

O vo' che siate affaticati e stanchi

Sotto 'l peso del mondo traditore,
Non aspettate che'l tempo vi manchi,
Correte al fonte che versa d' amore:
Con l'arme della fede state franchi,
Sia la vostra speranza nel Signore,
Portate in pace pel Signor le pene
Chè ciò che fa è sol pel nostro bene.

Fuggite 'l mondo che par bello in vista
Et è pien di lacciuoli e pien d'inganni:
Con poco dolce molto amar s' acquista,
Poco diletto a rispetto a gli affanni;
L'anima sventurata cieca e trista
Si lascia spesso prender da gl' inganni
E non s' avvede la morte ne viene;
Però nessun s'indugi di far bene.

Chi vuol il ciel, facci come Tobbia
Che fu pietoso giusto e timorato;
E benchè poco bene avesse in pria
Fu dal Signor del ciel po' ristorato.
Chi vuole in sua guardia e compagnia
Quell' Angiol Raffaelo, lasci il peccato,
Il quale è guardia dell' alma Fiorenza. 2
Lodando Idio ognuno abbi licenza.

1 Vale a dire quel personaggio vestito da Angiolo che nelle Rappresentazioni sacre suol recitare il Prologo e la Licenza.

2 Le stampe moderne: Quale ognun guarda chi l'ha in riverenza.

Ma resta sempre equivoco fra Angiolo e peccato.

[ocr errors][merged small][merged small][merged small][ocr errors][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]

Abbiamo condotto la nostra stampa sopra le tre più antiche edizioni, pur facendo qualche piccola correzione quando tutte erano evidentemente errate e neanco le stampe più moderne soccorrevano di buon ajuto. L'edizione più antica è quella che fa parte della Raccolta di Rappresentazioni stampate nel secolo XV, che conservasi in Magliabechiana; essa sta nel 2o vol. della raccolta ed ha la segnatura q-t, occupando in tutto'c. 28. Il titolo è questo:

INCOMINCIA LA RAPPRESENTATIO

NE DELLA REINA HESTER

Posteriore di poco a questa deve esser l'altra che trovasi in Palatina, pur del sec. XV, in 40 s. a. n. E terza in ordine di tempo vien quella in 4o di 10 c. con 3 fig., in fondo alla quale si legge: fece stampare Maestro Francescho di Giouani Benuenuto sta dal canto de Bischari: Adi XV. di Marzo M. D. XVI. Le altre citate del BATINES (Bibl. pag. 27) son le seguenti:

Fece stampare Giouanni di Fracesco Benuenuto Cartolaio sta dal Vescouato l' anno. M. D. XLIIII. In 4° Ediz. simile alla precedente. In Fiorēza p. Zanobi pratese, 1547. In 4o di 10 c. con 6 fig.

In Firenze. MDLVIII. In 4o, simile alla preced. (Nota che il LIBRI Catal. choic. port. ne rammenta una dell' anno 1557: non so se per sbaglio).

Stampata in Firenze. Appresso Giovanni Baleni nell'anno 1587. In 4o di 10 c. con 4 fig.

6 fig.

In Fiorenza 1595. In 4o di 10 c. con 6 fig.

In Siena. s. a. In 4o di 10 c. con 2 fig.

Ristampata in Firenze alle scale di Badia. s. a. In 4o di 8 c. con

Ivi, s. a. In 4o di 10 c. con 5 fig.

Di nuouo ricorretta et aggiuntoui il Prologo. In Siena alla Loggia

del Papa 1606. In 4o di 10 c. con fig.

In Siena Alla Loggia del Papa 1614. In 4°: simile alla preced.

Il Biscioni cita ancora un'ediz. di Firenze 1570 in 4o el Allacci

un' altra di Siena, alla Loggia del Papa, s. a. in 40.

هنو

« SebelumnyaTeruskan »