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Non è a dirsi revocato per lo meno inefficace il testamento col quale il genitore escludeva dal numero dei successibili due tra i suoi figli a motivo del loro voto monastico, comunque poi per le leggi di soppressione degli enti ecclesiastici, abbiano riacquistato la piena capacità civile.

Sentenza della Corte di cassazione di Napoli in causa Addone contro Addone, del 22 aprile 1873, inserta nella Gazzetta del Procuratore, anno VIII, pag. 207.

La decisione pone in rilievo che non può adattarsi al caso l'articolo 888, del Codice civile, che provvede alla rivocazione ed inefficacia delle disposizioni testamentarie per sopravvegnenza o ignorata esistenza di figli.

La questione, crediamo, cambierebbe d'aspetto se si provasse che il testamento era fondato sopra una falsa causa.

Vedasi del resto quanto alla successibilità dei monaci ciò che decideva la Corte anzidetta colla sentenza citata al no 2876..

N° 3378.

Testamento - Supposta demenza del testatore

Prova.

Incombe a chi impugna il testamento il dar prova della demenza del testatore, affinchè spetti all'altra parte provare che il testamento fu fatto in tempo di lucido intervallo.

Se la demenza rimase esclusa in un giudizio d'interdizione promosso contro il testatore dal Pubblico Ministero, i giudici di merito possono ben prendere argomento da quelle prove per ritenere inconcludenti e rigettare altri capitoli dedotti nel giudizio sulla validità del testamento.

Principii ritenuti dalla Corte di cassazione di Torino in causa Rosi contro Rosi, con sentenza del 17 aprile 1873, riportata ed ampiamente illustrata nel giornale La Giurisprudenza, anno X, pagina 369.

Vedasi anche ciò che decidevano le Corti di appello di Milano e di Catania coi giudicati che accennammo ai numeri 3062 e 3195.

N° 3379.

Titoli di debito pubblico - Legato di specie e non di denaro

Vendita

Rivocazione.

È un legato non di danaro, ma di cosa determinata nella specie, quello col quale viene lasciata a taluno una somma che si dichiara composta del valore nominale di titoli di debito pubblico esistenti presso il testatore all'epoca del testamento.

Se il testatore ha poi alienato quei titoli, il legato s'intende rivocato, quantunque al momento della morte si fosse trovata in suo possesso una somma di danaro corrispondente a quella ricavata dalla vendita.

Sentenza della Corte di appello di Venezia, in causa Pii istituti e Rion, del 19 luglio 1872, inserita nella Giurisprudenza italiana, vol. XXIV, parte 2a, colonna 497. In senso conforme decise in primo grado il tribunale di Venezia colla sentenza the accennammo al no 2092.

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Per ottenere la risoluzione di un contratto per inadempimento di condizioni non basta che i contraenti si limitino a tradurre in formola espressa la condizione risolutiva implicita in tutti i contratti bilaterali a norma dell'articolo 1165, del Codice civile; in tal caso l'inadempimento rende il contratto risolubile, ma non risoluto di diritto. Affinchè la risoluzione avvenga ipso iure è d'uopo che questa intenzione delle parti sia espressa con l'aggiunta di una clausula esprimente che per la risoluzione non sia necessario il ministero del giudice o la costituzione in mora.

Principii applicati dalla Corte di appello di Bologna con sentenza del 5 luglio 1872 in causa Bottini contro Spisani, inserita nel Monitore dei tribunali, anno XIV, pag. 583. Nel caso in specie trattavasi di contratto di locazione di stabili, nel quale al conduttore veniva fatto divieto di subaffittare in tutto o in parte, sotto la espressa comminatoria della rescissione del contratto e della rifusione di ogni e qualunque danno.

N° 3381.

Donazione

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Trascrizione posteriore a quella del precetto - Efficacia.

Secondo il Codice civile italiano, la donazione, comunque trascritta dopo la trascrizione del precetto per espropriazione, è efficace contro il precettante se questi non acquisto già e non conservd diritto sugli immobili donati.

Sentenza della Corte di cassazione di Napoli in causa Principe di Moliterno contro Valentini del 5 maggio 1873, inserita nella Gazzetta del Procuratore, anno VIII, pag. 214.

Il principio non è che l'applicazione naturalissima dell'articolo 1942. Gli atti traslativi sino a che non siano trascritti, non hanno effetto riguardo ai terzi, che a qualunque titolo abbiano acquistato e legalmente conservato diritto sull'immobile. Se il terzo precettante non aveva acquistato diritto sui beni donati allorchè questi passarono dal donante nel donatario, egli non. può raggiungere colla trascrizione del precetto un vantaggio più largo di quello che già gli competeva. S'intende del resto che si tratti di donazione vera e preesistente ai rapporti tra il donante e il suo creditore, non già di un atto simulato a danno di costui.

N° 3382.

Impiegati di corpi morali

Pensione di riposo

Forma dell'atto relativo.

L'atto con cui un corpo morale, nella specie un Capitolo di chiesa cattedrale, ha assegnata una pensione vitalizia dopo lunghi e fedeli servizi a un proprio impiegato non pud confondersi nè con una donazione nè con una costituzione di rendita. L'efficacia di tale atto non può perciò essere impugnata per difetto d' omologazione e d'atto pubblico, giusta gli articoli 1122, 1123, 1412, no 2, е 2003 del Codice albertino: basta a far prova la regolare deliberazione, nè occorre l'approvazione per parte della competente autorità ecclesiastica. L'assegno predetto non può essere cessato per effetto delle maggiori tasse imposte sulle proprietà e sui redditi ecclesiastici dalle leggi 7 luglio 1866 e 15 agosto 1867.

Sentenza della Corte d'appello di Torino in causa Grassi e fabbriceria di Novara, del 20 luglio 1872, riportata nella Giurisprudenza italiana, vol. XXIV, parte 2a, colonna 508.

Il carattere di donazione è evidentemente escluso dall'essere la pensione un maggior correspettivo dei servizi prestati; quanto alla mancanza dell'atto pubblico dal punto di vista della costituzione di rendita, la Corte ha osservato che la dottrina e giurisprudenza riconobbero che, se l'atto pubblico era necessario per gli atti di costituzione tra privati, diversa cosa era quando si trattava di comunità o altri corpi morali, riguardo ai quali l'osservanza delle regole imposte dalla legge per gli atti della loro amministrazione suppliva a quella guarentigia che per i privati rappresentava l'atto pubblico; ad ogni modo l'esecuzione continuata per più anni della convenzione sotto il nuovo Codice, che più non richiede tale formalità dell'atto pubblico, non poteva a meno di aver convalidato, e, in ogni caso, dato vita a un nuovo contratto non più impugnabile per la forma primitiva.

Comuni

N° 3383.

- Acquisto di beni stabili Autorizzazione sovrana.

I comuni hanno bisogno della preventiva autorizzazione sovrana prescritta dalParticolo 23 della legge 5 giugno 1850, in ogni caso di acquisto di beni stabili, e così anche quando l'acquisto avvenga per espropriazione a causa d'utilità pubblica.

Parere del Consiglio di Stato 18 febbraio 1873, già adottato dal Ministero dell'interno.

Il regio decreto 26 giugno 1864, nel provvedere alla esecuzione della legge 5 giugno 1850, che assoggetta alla preventiva autorizzazione tutti gli acquisti di stabili per parte degli enti morali, riconosce una sola eccezione, quella cioè dell'acquisto degli stabili di un debitore, fatto dal corpo morale per via di aggiudicazione o subasta; però coll'alinea dell'articolo 5 impone l'obbligo di notificare al Governo anche siffatti acquisti, e riserva a questo la facoltà di dare i provvedimenti opportuni. Del resto nessuna limitazione al principio s'incontra nelle leggi sulle opere pubbliche e sulla espropriazione forzata a causa di pubblica utilità.

DISPOSIZIONI RIGUARDANTI IL PERSONALE NOTARILE

Con regi decreti del 4 ed 8 giugno 1873, furono fatte le seguenti disposizioni nel personale dei notai:

Barittoni dottor Giovanni Battista, notaio in Fusignano, dispensato dall'ufficio in seguito a sua domanda;

Palermo Domenico, id. in Polia, traslocato a Curinga;

Bolivo Emanuele, id. Sant'Onofrio. id. Monteleone di Calabria;
Bongiorno Michelangelo, id. Comitini, id. Sant'Angelo Muxharo;
Chiarelli Baldassare, id. Sant'Angelo Muxharo, id. Comitini;

Botta Carlo, id. Castello sopra Ticino, id. Gravellona, frazione di Casale Corte
Cerro;

Orlandini avvocato Luigi Bonifacio, id. Cannobio, id. Paruzzaro;
De Vecchi Giuseppe, id. Donato, id. Pezzana;

Romanini Romano, candidato notaio, nominato notaio in Ravenna;

Malpeli dottor Giuseppe, id., id. Bagnacavallo;

Ferrani Fortunato, id., id. Appignano d'Offida;

Piacentini avvocato Andronico, id., id. Rigolato;

Nascimbeni dottor Francesco, id., id. San Pietro al Natisone;

Di Gironimo Ferdinando, id., id. in Rionero Sannitico;

Caso Francesco Saverio, id., id. Salvitelle;

Gallo Salvatore, id., id. Cardito;

De Rubertis Giovanni, notaio in Colletorto, dispensato dall'ufficio in seguito a sua domanda;

Therisod Vittorio Amedeo, id. in Villefranche, frazione di Quart, traslocato in Aosta;

Buissonin Luigi Maurizio, id. in Valpelline, id. id.;

Troccoli Cesare, id. in Arnara, id. in Frosinone.

Con decreto 28 giugno 1873, il notaio Vincenzo Lieto, di Napoli, fu accreditato presso quella Prefettura per le autenticazioni richieste dall'amministrazione del debito pubblico.

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