sua ubbidienza, cinse invisibilmente il collo della vittima con una piastra di rame, sicchè non potè esser ferita, resistendo a replicati colpi di coltello. Alla terza prova, l'Angelo Gabriele ingiunge ad Abramo di cessare e gli consegna in surrogazione un agnello già sacrificato da Abele. Il Talmud afferma invece che questo era un agnello stato recato in paradiso la sera del sesto giorno della creazione, e che pascolava sotto l'albero della vita eterna bevendo al ruscello che ne sgorga, e spargendo tutt' intorno un odore delizioso. Il sacrificio d'Abramo ha dato il soggetto a parecchie composizioni drammatiche. Vedile citate in MIGNE (e BRUNET) Dictionnaire des Apocryphes, 2, 40. Per gli antichi misteri francesi, vedi DOUHET Dict. des Mystères, 78, 1010: e per l'inglese, EBERT, Die englischen Mysterien (in Jahrbuch für rom. und engl. liter. 1, 79). Pel testo di quella Rappresentazione abbiamo tenuto sott' occhi le due più antiche edizioni e quella procurata dall'Avv. Galletti col confronto di manoscritti, scegliendo in esse le lezioni che ci parvero migliori. L'ANGIOLO annunzia la festa: L'occhio si dice ch'è la prima porta Nel Genesis la santa Bibbia narra 2 1 1 Così le edizioni più moderne. Quelle del quattrocento: Di voler far quanto Iddio gli avessi imposto. 2 Le stampe antiche han Isaac, e Abraam, le più moderne Isac, Abram. Trattandosi di nomi di cui è varia e incerta la ortografia, pongo nel testo or l'una or l'altra forma, secondo le necessità della pronunzia. Vedi anche l'avvertenza a pag. 11, sul nome Isac da leggersi Isacche, secondo l'uso fiorentino. E di lui fammi sacrificio solo : E mosterrotti il monte, perchè brami Considerate un poco il parlar solo Se non per darli maggior pena e duolo, Non dice Dio che l'uccida in quell' ora, Dov'è la bestia che debb' esser morta? Questo parlar d'Isac era un coltello, Non ubidire a così dura sorte: Volse ubidir, siccome voi udirete. Dette queste stanze, l'Angiolo si parte, e viene un altro ANGIOLO e chiama Abram e dice così; Abram, Abram, odi il divin precetto: Con tutto il cor sincero Isac prendi Il qual tu ami, e sopra il monte ascendi E di lui fammi sacrificio, e intendi Ben quel ch' io dico, e va' per via selvaggia, Abram come sente l'Angiolo, di subito si leva del letto stupefatto ed inginocchiasi; e come l'Angiolo ha detta la stanza si parte, e ABRAM stando ginocchione dice: Come tu vedi, o santo Dio eterno, I' son disposto a far quel che tu vuoi, Non debbe il servo dal suo buon signore Detto questo ABRAM si riza, e va e chiama Isaac, e dice così; Odi il voler del nostro eterno Dio: E guarda ben che Sarra non ti senta. Isaac si leva, e inginocchiasi alli piedi di Abram, e detta la stanza si riza; e dipoi ABRAM va e chiama dua famigli e dice così: State su, servi miei fedeli e saggi, Camminar voglio per luoghi selvaggi Che non destiate in casa alcun che dorma. Prendete ancor del fuoco, ed un coltello, Si che di voi mi possa poi dar vanto, E non essendo ben la bestia doma E' servi fanno quanto Abram dice, e mettono in punto l'asino e 'l coltello e le legne; e ABRAM quando vede ogni cosa in punto si volge a tutti, e dice: Camminiam dunque col divino aiuto, E d'ogni colpa a Dio chieghiam perdono, Detta questa stanza si partono e' servi alquanto innanzi, e giunti a piè del monte fanno colezione; dipoi ABRAM si volge a' servi, e dice così: O cari servi miei, udite alquanto Il mio parlar con l'intelletto vostro : Che noi andiam nel monte ch' i' vi mostro, Tornerem presto in questo luogo a voi. Dipoi piglia le legne e dice a Isaac: O dolce Isac, mio caro figliuolo, Porta sopra di te questo fastello, Abbi sempre al ben far la voglia verde, Di poi Isaac cammina su pel monte colle legne in collo e Abram gli va dietro col coltello in mano; e giunti in su la sommità, ISAAC si volge a Abram, e dice cosi: O reverendo padre, ecco le legne, ABRAM gli risponde, e in questa risposta profetò, non conoscendo la profezia : El nostro grande Iddio, figliuol mio buono, Abbi il tuo cor a lui, com' io ragiono, Dipoi cominciono a edificare uno altare in sul monte; e in quo sto mezo SARRA chiama tutti quegli di casa sua domandando di Abram e di Isaac piangendo, e dice così: O tutti quanti voi di casa mia, Per Dio, udite quel che vi favello : El nostro Abram e 'l mio Isaac bello? M' ha di dolor la mente e 'l corpo rotto. Madre benigna, reverenda e santa, |